lunedì 27 gennaio 2014

Il Mulino Ripamonti e CARLO GUZZI



Quadro di Ligabue pittore amante delle GUZZI.



E’ un vincolo di “parentela” quello che lega il Mulino Ripamonti  a Carlo Guzzi fondatore dell’omonima fabbrica di motociclette tra le più famose al Mondo.
Difatti è nel 1909 che Carlo Guzzi sposa Francesca Gatti sorella di mio nonno coniugato  Ripamonti.
Allo zio Carlo come viene chiamato in famiglia i miei nonni doneranno poi i terreni su cui sorgerà la prestigiosa fabbrica.
Diventerà un industriale molto famoso ricco ed amante dalla bella vita mentre il figlio Ulisse (1911-1980) a cui noi eravamo molto legati rimarrà una persona semplice che amerà condivide molti momenti della sua vita con i mie genitori.
Ulisse Guzzi sposerà poi Angela Locatelli (senza però avere figli) morirà nel 1980 in condizioni economiche abbastanza disastrose avendo utilizzato tutto il suo denaro per salvare l’azienda che aveva fondato (Il Tubettificio Ligure), al solo scopo di non far perdere il lavoro alle “sue maestranze”.

Sono ricordi di famiglia quelli che Ulisse e Angela anni fa mi hanno donato, ricordi appartenuti allo zio Carlo che condividiamo con tutti gli appassionati del mondo esponendoli all'interno del Mulino.

Busto di Carlo Guzzi
 Busto in bronzo dello zio Carlo.




Carlo Guzzi nella galleria del vento.
Questa foto inedita ritrae un soddisfatto Carlo Guzzi all'interno della galleria del vento realizzata nel 1950.

Pergamena di nozze donata a Carlo Guzzi


Questa straordinaria pergamena decorata a mano fu donata dal gruppo dei dirigenti e dai piloti a Carlo Guzzi in occasione delle nozze del figlio.
Si possono vedere le firme autografe di Giuseppe Guzzi (fratello di Carlo, detto "Naco") di Valentino Gatti (fratello di mio nonno) vincitore del circuito del Lario nel 1923) e quelle di alcuni famosi motociclisti dell’epoca,OmobonoTenni e Nello Pagani.



Pergamena con la firma di tutti i dipendenti
 presenti in fabbrica il  9-12-1937
La seconda pergamena di cui vediamo sopra la pagina iniziale invece è molto originale, riguarda sempre il matrimonio di Ulisse Guzzi e riporta al suo interno tutte le firme autografate di oltre 700 maestranze presenti in fabbrica 9,12,1937 il giorno delle nozze.



  La targa in bronzo donata dalla rivista Motociclismo a Carlo Guzzi
 in occasione delle prime vittorie mondiali



Carlo Guzzi (quello più in alto) nella officine Sant'Andrea di Venezia

 In questa straordinaria foto si può vedere un giovane Carlo Guzzi con alcuni meccanici nell'Officina della Squadriglia di Idrovolanti Sant'Andrea di Venezia. E' proprio qui che conoscerà gli aviatori Parodi e Ravelli con i quali costituerà una società per poi fondare una industria di motociclette:LA STRAORDINARIA MOTO GUZZI.





La passione per la tecnica e l’estrosità dell’Ing.Giuseppe Guzzi lo spinsero sicuramente a curiosare anche tra i meccanismi del Mulino Ripamonti.
Fu infatti lui come si può vedere dal cartiglio, che nel 1941 per primo ne disegnò la planimetria.
Planimetria che è attualmente depositata come scheda catastale.


Ritratto di Carlo Guzzi del pittore Moioli da Olcio 1955


Questo quadro a cui lo zio Carlo era particolarmente affezzionato fu realizzato nel Novembre del 1955.
E' un ritratto fatto a matita su cartoncino dal noto pittore locale Moioli da Olcio.








   Altri originali ricordi e foto inedite tra cui quella autografata dallo stesso Carlo Guzzi e pubblicata sia sul libro “Guzzi l’idea che ha cambiato Mandello” che sulla targa posata Associazione Archivio Comunale Memoria Locale (ACML) all’ingresso della fabbrica, vi aspettano per essere ammirate  in futuro all’interno del Mulino Ripamonti… 



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martedì 21 gennaio 2014

Il tempo si è fermato al Mulino Ripamonti




I mulini sono esempi di “ tipologie costruttive, spesso di dimensioni ridotte, bene inserite nei contesti urbani, come in paesaggi agrari, strutture produttive e di scambio che più hanno integrato le attività e gli interessi della città con quelli della campagna, dove più si sono manifestate il rapporto e la simbiosi tra “fabbrica” e territorio ..." . 

                                                                                   


                                                   

Cronostoria del Mulino Ripamonti
 
L'edificio probabilmente già esistente nell'anno 1400 come accertato dalle ricerche dell'Archivio Comunale Memoria Locale di Mandello risulta visibile sulle mappe del Catasto Teresiano del 1722 (mappe conservate presso l’archivio di Stato a Como).
Esso era come cita la scrittura privata “una delle tante proprietà dell’Illustrissimo Sig. Marchese Don Giovanni Battista Airoldi Arrigoni Duca di Cruillas .
Gli Airoldi (o De Airoldi) Conti di Lecco esercitavano varie attività tra cui quelle di banchieri, finanzieri e Tesorieri ducali nonché Monsignori come risulta dalla straordinaria raccolta di documenti conservata presso gli archivi di Villa San Valerio in località Albiate. Villa all'interno della quale il proprietario Giuseppe Caprotti (imprenditore nella catena di distribuzione Esselunga) ha creato un archivio suddividendo i documenti in 140 cartelle e 252 fascicoli.

 I’edificio che nel suo insieme comprendeva mulino fienile ed abitazione viene acquistato il 30 Novembre 1819 dal ricco mandellese Andrea Angeloni (socio in affari dell' Airoldi) assieme a tutte le altre proprietà del Marchese che all'epoca comprendevano case e terreni sia a Mandello che ad Abbadia ed in località Valbrona per la considerevole cifra di 57980 Lire.
Infine tutto l'edificio viene definitivamente acquistato nel 1863 da Ripamonti Dazio che continuerà l’attività di mugnaio con i propri figli Bartolomeo e Maria sino al 1937.
L’edificio è praticamente rimasto come allora, intatto nel tempo mantenendo le sue originali caratteristiche: dai muri perimetrali in sasso all'originale portone d’ingresso con l’antico catenaccio che serviva a scoraggiare i malintenzionati.
Ben conservato nel tempo è il“castello” in legno composto da enormi travoni in larice di sezione quadra sui quali erano posizionati i due Palmenti (coppie di macine proveniente dalle cave di Montorfano).
Si possono anche ammirare gli enormi blocchi di granito che incastrati nelle pareti in sasso del mulino avevano il compito di sostenere l’asse sul quale girava la ruota in ferro di 6 metri.



La struttura del fabbricato

Il muro di sostegno è costituito da muratura in pietrame con prevalenza di ciottoli direttamente
prelevati dal greto del fiume Meria (principale fonte di materiale per il cantiere). I ciottoli sono legati da malta a base della cosiddetta “calce selvatica”, ovvero una calce realizzata mediante cottura di calcari impuri all’interno di particolari forni circolari a fossa seminterrati: 
una calce di produzione locale che veniva poi addizionata ad elementi terrosi per realizzarne la malta.
L’intonaco in calce bianca aveva funzione di segnalare la porzione “civile” del fabbricato rurale e allo stesso tempo di incrementare la luminosità e l’igiene.
Sono visibili strutture miste in legno e pietra per gli orizzontamenti; 
questo ultimo sistema misto, spesso risulta quello più adottato durante il Settecento, e l’Ottocento, in particolare per la realizzazione di ampliamenti ed espansioni divenute necessarie, poiché di più immediata realizzazione. In questo caso, l’ampliamento segue alla rinnovata esigenza di spazi più flessibili, che non sempre si identificano con locali chiusi, e quindi assumono forma di spazi tipici dell’abitazione rurale (portici e anditi coperti). 

Progetto originale per la disposizione dei meccanismi del Mulino Ripamonti (1890)


 La "fattura" con il prezzo della ruota e di tutti i meccanismi in ferro
Qui si possono vedere alcuni documenti relativi al Mulino Ripamonti. Sono documenti originali scritti a penna e su alcuni di essi è possibile leggere la descrizione dettagliata del funzionamento del mulino.

Mappa catasto Teresiano del 1722